Arriva in sala "La versione di Barney", emozionante trasposizione del bestseller di Mordecai Richler, che ci ha regalato dei set 'vecchio stile' proprio nella nostra capitale, Roma, invasa da star di primo piano e da macchine... molto cinematografiche!
Mentre si guarda un film raramente si fa caso a cosa accada nelle scene in cui i nostri beniamini guidano, o parlano mentre sono in macchina, eppure il cinema è cambiato tanto intorno agli abitacoli delle automobili, basta allargare la 'ripresa' e guardare cosa succede intorno ad esse.
Chi non ha sorriso vedendo lo schermo 'trasparente' sul quale venivano retroproiettate immagini di sfondo che vedevamo scorrere dai finestrini (finti) di tronconi di macchine nei quali gli attori venivano ripresi? O vedendo improbabili drammi vissuti dai protagonisti su modellini che dondolavano su piattaforme basculanti davanti a rulli dipinti?
Strumenti antichi, utili per ridurre le spese delle riprese in esterna, ripresi e parodiati con affetto in molti film più recenti, ma ormai decisamente superati. Oggi in tanti puntano, per lo stesso motivo, su green screen più o meno accurati (nell'universo amatoriale c'è persino chi usa coprire i finestrini con carta bianca per poi 'bucarla' in post produzione) o su una digitalizzazione estrema dell'effetto complessivo
Mentre si guarda un film raramente si fa caso a cosa accada nelle scene in cui i nostri beniamini guidano, o parlano mentre sono in macchina, eppure il cinema è cambiato tanto intorno agli abitacoli delle automobili, basta allargare la 'ripresa' e guardare cosa succede intorno ad esse.
Chi non ha sorriso vedendo lo schermo 'trasparente' sul quale venivano retroproiettate immagini di sfondo che vedevamo scorrere dai finestrini (finti) di tronconi di macchine nei quali gli attori venivano ripresi? O vedendo improbabili drammi vissuti dai protagonisti su modellini che dondolavano su piattaforme basculanti davanti a rulli dipinti?
Strumenti antichi, utili per ridurre le spese delle riprese in esterna, ripresi e parodiati con affetto in molti film più recenti, ma ormai decisamente superati. Oggi in tanti puntano, per lo stesso motivo, su green screen più o meno accurati (nell'universo amatoriale c'è persino chi usa coprire i finestrini con carta bianca per poi 'bucarla' in post produzione) o su una digitalizzazione estrema dell'effetto complessivo

E' il caso, come si vede nella foto, del film di cui vi anticipavamo: "La versione di Barney", film che ha commosso Venezia e che costituisce una nuova perla nella carriera di un grande attore, Paul Giamatti.
L'interprete di "Sideways" e "Cinderella Man" oggi è il protagonista di questa irrispettosa sorta di autobiografia che attraversa epoche e nazioni per raccontare la storia di un amore, di tanti amori, di amicizia e di dolore.
"Mi ha fatto paura affrontare un testo del genere", ci ha raccontato lui stesso, ma in compenso l'esperienza gli ha permesso di venire a girare a Roma, insieme a Dustin Hoffman, Rosamund Pike ed altri.
Si sa, nella Città Eterna è difficile nascondersi, soprattutto se si gira un film... e nemmeno ne vale la pena, potendo approfittare di esterni tanto belli. Per chi li ha incontrati, l'emozione di scoprire cosa si muove intorno a una macchina (da presa, in questo caso), per chi ha dovuto - forzatamente - rinunciare a questo piacere, invece, offriamo un'occasione per confrontarsi con la vita 'secondo Barney'... in attesa di 'viverla' al cinema!