“Devo farmi 30 anni… però li faccio volentieri”
Questo quanto espressamente detto dall’ex Caporal Maggiore del 235esimo Reggimento Piceno, Salvatore Parolisi, marito diMelania Rea ed unico indagato per l’omicidio volontario aggravato della moglie, la ventinovenne originaria di Somma Vesuviana; Una dichiarazione shockante, prontamente intercettata dagli investigatori, che sin dal primo momento del ritrovamento del cadavere di Melania, hanno seguito l’uomo, spiandolo anche grazie all’ausilio di sofisticate spie per le intercettazioni ambientali.
La sopracitata frase, secondo accreditate fonti, sarebbe stata pronunciata in automobile dal Parolisi, subito a seguito dell’ennesima telefonata con “l’amica” Ludovica; Salvatore, destabilizzato dalle continue calunnie a lui rivolte dalla moglie Melania, ormai a conoscenza della relazione extra-coniugale del marito, ha così deciso preventivamente di metter fine alla vita della giovane mamma partenopea.
La Procura di Teramo non ha dubbi: Ad uccidere atrocemente, spinto da violento raptus omicida dettato da forte stress a causa dell’insopportabile doppia relazione amorosa rispettivamente con Melania e Ludovica P. (Perrone), è stato proprio Salvatore Parolisi.
Ciò sul quale al momento si indaga è il possibile complice del quale il Parolisi si sarebbe servito per uccidere la donna; La Procura infatti crede che non abbia agito da solo, non ne sarebbe stato capace. Dove era la piccola Vittoria, la bimba di 18 mesi, nel corso dell’omicidio della mamma? Molti dubbi gravano ancora interno l’inchiesta, intanto il Parolisi resta in carcere, e in mano agli investigatori ci sarebbero ulteriori intercettazioni ambientali e telefoniche che lo incastrerebbero definitivamente.
