Non è una novità che George Clooney, l'attore più impegnato di Hollywood, si butti anima e corpo in un programma in favore delle vittime della guerra in Sudan: stavolta però si tratta di un progetto particolare, che mira più a prevenire che a curare.
Clooney infatti, capitanando l'organizzazione ‘Not On Our Watch', parteciperà al ‘Satellite Sentinel Project' insieme a Google, all'ONU, all'università di Harvard e all'organizzazione antigenocidio ‘Enough Project'. Come dice la parola stessa, l'obiettivo della campagna è installare una serie di satelliti sentinella al confine fra il Sudan del Nord e quello del Sud, che registrino tutto quello che accade in tempo reale e siano pronti a trasmetterlo in mondovisione sul web. La speranza è che la consapevolezza di essere ripresi scoraggi i criminali di guerra a perpetrare il genocidio, soprattutto in un momento delicato come questo, alla vigilia del referendum per l'indipendenza del Sudan del Sud che si terrà il 9 gennaio.
George Clooney ha dichiarato in proposito: "Vogliamo che coloro che hanno intenzione di dar vita a un nuovo genocidio e ad altri crimini di guerra sappiano che noi li guardiamo. Che il mondo intero li osserva. I criminali di guerra operano nell'ombra, di nascosto. È più difficile commettere atrocità e stermini di massa sotto l'occhio dei media", aggiungendo che la prevenzione di un'altra guerra civile in Sudan è l'uso migliore che potrebbe mai fare della sua celebrità.
Insieme all'amico di sempre Brad Pitt, alla compagna di lui Angelina Jolie e a Matt Damon, con i quali Clooney ha fondato l'associazione ‘Not on our watch', l'attore premio Oscar porta avanti le sue battaglie e cerca di cambiare qualcosa nel mondo, usando gli strumenti più moderni e una logica da ‘insider' del mondo dello spettacolo. Chi se non qualcuno che vive costantemente sotto l'occhio dei mass media può immaginare di sfruttare questa situazione a svantaggio dei criminali di guerra? Dunque un plauso a Clooney, che quando si tratta di metterci la faccia non si tira mai indietro: il suo ci sembra un ottimo inizio di 2011.
Clooney infatti, capitanando l'organizzazione ‘Not On Our Watch', parteciperà al ‘Satellite Sentinel Project' insieme a Google, all'ONU, all'università di Harvard e all'organizzazione antigenocidio ‘Enough Project'. Come dice la parola stessa, l'obiettivo della campagna è installare una serie di satelliti sentinella al confine fra il Sudan del Nord e quello del Sud, che registrino tutto quello che accade in tempo reale e siano pronti a trasmetterlo in mondovisione sul web. La speranza è che la consapevolezza di essere ripresi scoraggi i criminali di guerra a perpetrare il genocidio, soprattutto in un momento delicato come questo, alla vigilia del referendum per l'indipendenza del Sudan del Sud che si terrà il 9 gennaio.
George Clooney ha dichiarato in proposito: "Vogliamo che coloro che hanno intenzione di dar vita a un nuovo genocidio e ad altri crimini di guerra sappiano che noi li guardiamo. Che il mondo intero li osserva. I criminali di guerra operano nell'ombra, di nascosto. È più difficile commettere atrocità e stermini di massa sotto l'occhio dei media", aggiungendo che la prevenzione di un'altra guerra civile in Sudan è l'uso migliore che potrebbe mai fare della sua celebrità.
Insieme all'amico di sempre Brad Pitt, alla compagna di lui Angelina Jolie e a Matt Damon, con i quali Clooney ha fondato l'associazione ‘Not on our watch', l'attore premio Oscar porta avanti le sue battaglie e cerca di cambiare qualcosa nel mondo, usando gli strumenti più moderni e una logica da ‘insider' del mondo dello spettacolo. Chi se non qualcuno che vive costantemente sotto l'occhio dei mass media può immaginare di sfruttare questa situazione a svantaggio dei criminali di guerra? Dunque un plauso a Clooney, che quando si tratta di metterci la faccia non si tira mai indietro: il suo ci sembra un ottimo inizio di 2011.